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Biografia e personalità artistica. Paola Paolucci nasce a Rimini il 10 Luglio 1942. Eredita dal padre antiquario, ma anche pittore, una sconfinata passione per l’arte figurativa, arte che fin da bambina l’ha sempre accompagnata e sorretta in ogni momento della vita, quando la creatività è la gioia del presente e la luce della speranza. Sorprendenti sono le sue interpretazioni degli animali in atteggiamenti che riflettono quasi sentimenti umani. Vive e opera a Rimini in Via delle fragole, n. 3. Tel. 0541753187
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RECENSIONI
C’è l’amore nei quadri di Paola Paolucci: un amore sconfinato per la pittura che l’Artista si è portato dentro sin da quando, bambina, abbandonava i giochi per soffermarsi, incantata, a vedere lavorare il padre, antiquario, ma anche pittore; una passione che l’ha poi sempre accompagnata e sorretta facendo piovere luci di gioia creativa e di speranza sulle zone d’ombra che ha certamente attraversato lungo il suo non facile cammino esistenziale. (Omissis) La Paolucci si è sempre applicata con la massima assiduità e tenacia a studi molto seri, impadronendosi così della tecnica del disegno e di quelle pittoriche, ciò che le ha permesso di rappresentare qualunque soggetto e di esprimersi con la tempera, il pastello e l’olio. Donna e Artista intelligente, è tutta protesa ad una sempre maggiore conquista di uno stile personale che le consenta di imprimere veramente una propria impronta nei suoi lavori. (Omissis) Quando i sentimenti parlano attraverso le cose, quell’amore per la pittura da cui ho iniziato il mio discorso, si riversa anche su ciò che la Paolucci dipinge, si stende come una carezza sui fiori, sui frutti, sui visi maliziosi delle sue bambole, sugli occhi quasi umanamente espressivi degli animali, e sui dolci paesaggi ondulati. (Omissis) Ritengo che quelle tinte, a volte cupe, ma sfumate a quel modo, dal rosso, dal verde, dal blu fino al nero, non vengano da imitazioni di modelli dal passato, ma siano strettamente legate alla personalità dell’Artista e alla sua ispirazione sincera. (Omissis) In tutto ciò, a mio parere, appare la componente moderna di questi quadri. (Omissis) A conferma di tale modernità si potrebbe perfino osservare che le fusioni di colori che caratterizzano parecchie stesure non si discostano molto da quelle che eseguirebbe anche un pittore informale. 1998 Fernanda Tantalo.
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Tratto deciso, forte. Paesaggi verdissimi, nella stagione primaverile, sono impressi da una forza che è quella della natura che si rinnova ogni anno. Fiori veri, marcati, frutta viva, fresca, appena colta. Il colore non è sfondo ma protagonista. Proporzione e misura creano mirabili equilibri sulle tavole. E che dire degli animali? Esseri umanizzati, dove un muso è volto, lo sguardo è in noi caro ed amico. La natura parla all’Artista, l’Artista dialoga con le suo forme, le ama e le riporta sulla tela interpretando tutto con vera armonia. 1998 Daniela Ricci.
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Paola Paolucci IL MESSAGGIO DI UN ARTISTA (Dal giornale “Il nuovo amico” della provincia di Pesaro)
I pastelli di Paola Paolucci trattano le forme con tocchi accarezzati delicatamente, i disegni sono costruiti con piccoli tratteggi dando alle figure ritratte una morbidezza crepuscolare. L’Artista esprime la solidità dei suoi soggetti in termini compositivi raffinati isolandoli e circondandoli di morbidi spazi. Il mondo degli animali viene colto con grazia e leggerezza catturando l’interesse di chi osserva, che si rallegra delle scene risolte con sapienza e delicate ombreggiature. I morbidi pelouches sembrano raccontare la loro attonita storia suggerita dai tocchi morbidi di questa brava Artista, la quale non disdegna, comunque, di affrontare la freschezza di nature morte e paesaggi risolti con sobrietà e vivificanti strati di colore per conferire spessore e corposità agli oggetti e nature ritratti. 1999 Luigi Ferraro.
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Le opere di Paola Paolucci esposte alla Piccola Galleria di Pesaro sarebbero piaciute a James Herriot, il veterinario dello Yorkshire mitico medico degli animali, autore di incantevoli libri come il celeberrimo “Creature grandi e piccole”. (Omissis) Paola Paolucci è persona colta, raffinata, che adora ritrarre gli animali (Omissis) e sfoga il suo naturale talento di pittrice conferendo a queste gentili presenze una dolcezza straordinaria. E’ forse più consueto parlare di un’artista che ritrae fiori, nature morte, paesaggi, piuttosto che animali, ma quando vi sono come risultato due occhi dolcissimi che sembrano forare la tela ed un muso impertinente che sembra attendere solo una carezza, si scopre che la vera arte si nobilita anche attraverso il percorso intrapreso da Paola Paolucci (Rielaborazione). (Omissis) Non solo i cani sono i prediletti da Paola Paolucci. Essa rivolge il proprio tocco di artista all’infanzia ritratta con pudore e cadenze romantiche, quasi vittoriane, con la consapevolezza che tra infanzia ed animali esiste una incredibile simbiosi in cui ognuno cede all’altro stille di vero affetto. Grazie a questa delicata, sensibilissima artista ci si ritrova immersi nell’incanto di un mondo ricco di freschezza e poesia in cui domina un’infinito amore per la natura e le sue creature. 2001 Luigi Ferraro.
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