Balistica
§ Calcolo
del fattore di forma di un proiettile per mezzo di tavole balistiche - Teoria
basata sul modello del punto materiale -
In questo scritto
viene ricavata una formula per calcolare per mezzo di tavole balistiche
accurate il fattore di forma di un proiettile. Si assume che per descrivere il
moto del proiettile sia adottato il cosiddetto modello del punto materiale o
modello euleriano. La formula ricavata consente anche di effettuare un
controllo sulla accuratezza dei calcoli numerici inerenti l’integrazione delle
equazioni del moto del proiettile. (pag. 13, 359 KB, ).
l
§ Giustificazione teorica della formula di Petry mediante l'Analisi Dimensionale
La formula
di Petry è una
formula semiempirica che consente di stimare, sotto opportune condizioni, la
penetrazione di un proiettile in un materiale omogeneo di grande
spessore. Nella presente Nota Tecnica, avvalendosi della Analisi Dimensionale,
viene avanzata una giustificazione teorica di questa formula, che, come
riportato in Appendice 1 ed Appendice 2, risulta anche applicabile ad altre
due formule semiempiriche di notevole interesse in Balistica Terminale: la
formula standard di penetrazione nel legno di pino e la formula standard di
penetrazione nel ferro, nota anche come formula di Krupp. In Appendice 3 è
riportata infine una breve analisi dello studio svolto. (pag. 10, 247 KB, ).
.
§ Rappresentazione
Analitica dei Puntali Ogivali per Proiettili
In numerose applicazioni balistiche, ed in particolare per calcolare la
resistenza aerodinamica di un proiettile, occorre spesso disporre delle
formule che consentono di descrivere analiticamente un puntale ogivale quando
se ne conoscano le caratteristiche dimensionali. In questo scritto sono
riportate e dimostrate tali formule, e precisamente è riportata l’equazione
della circonferenza che rappresenta l’ogiva, l’equazione che consente di
trovare gli angoli di raccordo della ogiva e le equazioni che ne consentono di
calcolare la superficie laterale ed il volume. (pag. 13, 113 KB, ).
.
§ La
Forza Gravitazionale Agente Su un Proiettile in Volo
In questo scritto viene determinata l’espressione generale della forza
gravitazionale agente su un proiettile in volo e ne vengono successivamente
ottenute diverse approssimazioni. Dopo avere inquadrato il problema generale
del moto di un proiettile di massa costante, richiamandone le equazioni del
moto, ed avere esposto le principali proprietà del potenziale gravitazionale
terrestre, si perviene alla caratterizzazione della forza gravitazionale
agente su un corpo solido nella cosiddetta approssimazione newtoniana e si
determina tale forza, in varie approssimazioni, rispetto al sistema i
coordinate cartesiane ortogonali usualmente adottato per studiare il moto di
un proiettile in volo. (pag. 19, 79 KB, ).
§ Le
Azioni Aerodinamiche Caratterizzanti il Moto dei Proiettili Senza Alettature
In questo scritto, dopo avere inquadrato il problema generale del moto di un
proiettile di massa costante e richiamatone le equazioni del moto, viene data
la caratterizzazione delle azioni aerodinamiche agenti su un proiettile privo
di alettature. Per definire la forza aerodinamica complessiva agente su un
proiettile si è adottato un approccio semiempirico basato sulla individuazione
dei principali fenomeni fisici dai quali tale forza trae origine. Cioè scomponendo
il complesso problema della interazione fra proiettile ed aria in alcuni
problemi elementari ed identificando la forza aerodinamica complessiva con la
somma delle azioni aerodinamiche associate a questi problemi. Ciò consente
anche di chiarire il significato fisico delle forze aerodinamiche che in
balistica si considerano convenzionalmente agenti su un proiettile (Drag,
Lift, …) e che spesso sono introdotte in modo assiomatico. Il momento
aerodinamico complessivo è definito in modo analogo basandosi sulla
caratterizzazione adottata per la forza aerodinamica complessiva. Nell’ultimo
paragrafo è riportato un riassunto, sotto forma di tabelle sinottiche e
figure, di quanto spiegato nei paragrafi precedenti. (pag. 67, 1040 KB, )
Matematica Applicata
§ Studio
delle radici di una equazione algebrica di terzo grado a coefficienti reali
In questo scritto viene compiuto lo studio dettagliato delle radici delle
equazioni algebriche di terzo grado a coefficienti reali. In particolare, dopo
avere illustrato le condizione per le quali l’equazione presenta radici reali
o complesse e riportato le formule risolutive, vengono definite delle tabelle
mediante le quali è possibile determinare la tipologia delle radici in
funzione dei coefficienti della equazione. La tecnica è poi applicata allo
studio degli autovalori di una matrice reale 3x3 ed all’analisi della
stabilità delle soluzioni di un sistema differenziale lineare reale di tre
equazioni. (pag. 19, 318 KB, ).
§ Sulle
soluzioni a simmetria radiale delle equazioni di tipo ellittico in R3
In questo scritto viene brevemente affrontato il problema dell’esistenza di
soluzioni a simmetria radiale per le equazioni alle derivate parziali di tipo
ellittico in R3. Dopo una breve introduzione, viene affrontato il caso delle
equazioni generalizzate di Helmholtz e delle equazioni generalizzate di
Helmholtz – Poisson. Viene poi accennato al caso in cui nell’equazione
compaiono anche le derivate prime. In Appendice è infine è brevemente discussa
la classificazione delle equazioni alle derivate parziali del secondo ordine
in equazioni di tipo ellittico, iperbolico e parabolico. (pag. 15, 49.3 KB, ).
§ Alcune
proprietà descrittive della rappresentazione integrale di Fourier in campo
reale
In questo scritto
vengono illustrate alcune proprietà descrittive della rappresentazione
integrale di Fourier in campo reale e cioè quando la funzione trasformanda è
una funzione reale di variabile reale. In particolare, senza entrare in
dettagli matematici superflui ai fini pratici, vengono studiate le proprietà
di simmetria della funzione trasformata e viene mostrato che tale funzione è
apprezzabilmente non nulla solo in un opportuno intervallo la cui ampiezza è
inversamente proporzionale all’intervallo in cui si può considerare
apprezzabilmente non nulla la funzione trasformanda. Le proprietà di simmetria
della funzione trasformata sono dimostrate in modo rigoroso mentre la
dimostrazione del fatto che la funzione trasformata è apprezzabilmente non
nulla solo in un opportuno intervallo è compiuta adottando una tecnica
costruttiva euristica, particolarmente espressiva, che fornisce anche un
metodo di valutazione della funzione stessa. Lo scritto contiene anche due
Appendici. Nella prima è riportata una tecnica di valutazione più accurata
dell’integrale di Fourier basata sulla formula di Simpson. Nella seconda è
invece mostrata una generalizzazione della rappresentazione integrale di
Fourier che consente di studiare problemi più generali. (pag.
33, 179 KB, ).
Meccanica Analitica
§ Lineamenti
di meccanica analitica (Parte 1)
“Lineamenti di Meccanica
Analitica”, di cui qui viene presentata la PARTE 1, costituita dal CAPITOLO 1,
è una stesura della materia effettuata con linguaggio chiaro e semplice,
corredato da esempi, di argomenti notoriamente impegnativi sia dal punto di
vista concettuale, che da quello matematico. Tale stesura si rivolge
principalmente agli Studenti delle Facoltà scientifiche ed è una “base
operativa” per risolvere i temi standard d’esame della materia
tradizionalmente denominata “Meccanica Razionale” , ma che oggi nelle nostre
Università, superando il classico traguardo delle Equazioni di Lagrange, va a
trattare alcuni argomenti propri della Meccanica Analitica con mezzi
matematici moderni (Calcolo Matriciale). I prerequisiti richiesti al Lettore
sono: 1) Analisi Matematica standard; 2) Meccanica Razionale fino alle
Equazioni di Lagrange escluse; 3) Analisi lineare con speciale riguardo al
Calcolo Matriciale e indiciale.
La PARTE 2, in
preparazione sotto la denominazione di CAPITOLO 2, riprende e amplia alcuni
argomenti della prima parte, ne aggiunge di altri a contenuto più avanzato per
il proseguo degli studi. Caratteristica del Testo è quella di non lasciare
nulla di “indimostrato”. A volte viene alleggerito il testo dai contenuti
matematici che esulano dai normali prerequisiti sopra esposti, ma il loro
richiamo o la loro dimostrazione viene data in appendici ai paragrafi affinché
il testo sia massimamente “auto-contenuto”. (pag.
187, 3633 KB, ).
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§ Introduzione
al Formalismo Lagrangiano dei Sistemi Discreti
In questo
scritto viene definito ed analizzato nei suoi aspetti generali il formalismo
lagrangiano dei sistemi discreti. L'argomento è affrontato utilizzando un
approccio prettamente assiomatico e sistematico in modo da chiarire al meglio
le caratteristiche del formalismo in esame ed evidenziarne le differenze con
altri formalismi ad esso affini, come ad esempio quello hamiltoniano. Le
principali peculiarità del formalismo lagrangiano dei sistemi discreti sono
raggruppate per affinità e vengono completamente dimostrate, anche utilizzando
più di una tecnica di dimostrazione, così da inquadrare in un'unica stesura i
diversi approcci che sovente si trovano in letteratura riguardo all'argomento
in esame. (pag. 31, 491 KB, ).
Meccanica Applicata
§ Sul frenamento in condizioni
puramente longitudinali e su strada piana e orizzontale di una bicicletta –
Teoria basata sul modello rigido –
In questo scritto è affrontato lo
studio della frenata di una
bicicletta sotto le condizioni precisate nel titolo. In particolare viene
mostrato perché, a meno di casi eccezionali, il freno anteriore è notevolmente
più efficace di quello posteriore e perché quando si utilizza con decisione il
freno anteriore, la bicicletta, per velocità relativamente elevate, tende a
ribaltarsi (pag. 62, 1774 KB,
).
§ Perché,
di due ciclisti che percorrono la medesima discesa senza pedalare e con
biciclette uguali, è più veloce quello che pesa di più, in apparente
contraddizione col fatto che l'accelerazione di gravità è uguale per entrambi?
In questo scritto di carattere essenzialmente didattico è spiegato,
utilizzando un semplice modello illustrativo, il motivo fisico per il quale si
verifica il fenomeno descritto del titolo, fenomeno che non può giustificarsi
facendo ricorso alla schematizzazione puntiforme del sistema "bicicletta -
ciclista". (pag. 6, 161 KB, ).
Scienza delle Costruzioni
§ Dimostrazione
generale del principio del Saint Venant per i solidi elastico-lineari.
In questo scritto viene
riportata, seguendo l’impostazione di Osvaldo Zanaboni (1937), la
dimostrazione generale del principio del Saint Venant per i solidi
elastico-lineari. In pratica viene stabilito, con argomentazioni
energetiche, un teorema generale della elasticità lineare, il cosiddetto
“teorema della equivalenza elastica”. La dimostrazione del principio del
Saint Venant è ottenuta poi come corollario di questo teorema (pag. 17, 278
KB,
).
§ Rotazioni
degli estremi di una trave prismatica appoggiata alle estremità e soggetta
ad un carico verticale - Caso dei carichi triangolare, uniforme e
concentrato.
In questo scritto vengono
studiate le rotazioni degli estremi di una trave prismatica appoggiata alle
estremità e soggetta ad un carico verticale. Precisamente, dopo un
inquadramento generale del problema realizzato mediante il principio dei
lavori virtuali, vengono analizzate le seguenti tre tipologie di carico
verticale di interesse pratico: (a) carico triangolare agente su una
porzione arbitraria della trave, (b) carico uniforme agente su una porzione
arbitraria della trave, (c) carico concentrato agente in un punto arbitrario
della trave. Lo scritto è concluso con una appendice nella quale è
illustrato il legame che intercorre fra le rotazioni degli estremi di una
trave appoggiata alle estremità ed i momenti di incastro perfetto che si
manifestano quando la trave, soggetta al medesimo carico verticale, invece
di essere appoggiata è perfettamente incastrata alle estremità stesse. (pag. 19,
300
KB,
).
Curiosità
§ Calcolo dell’ora esatta in cui si
sovrappongono le lancette di un orologio
Soluzione del semplice problema precisato nel
titolo (pag. 2, 126 KB).
§ Calcolo della distanza massima
dalla quale si può osservare la sommità di un oggetto
Soluzione del semplice problema precisato nel
titolo (pag. 2, 125 KB).
§ Dimostrazione
del perché lo scioglimento del ghiaccio in un bicchiere contenente acqua non
provoca la modifica del livello dell'acqua
Soluzione del problema precisato nel
titolo (pag. 3, 20 KB).
§ Dimostrazione
del perché ad un uovo crudo appoggiato su un tavolo non si riesce ad imprimere
una rapida rotazione assiale (come è invece possibile per un uovo sodo)
Soluzione del problema precisato nel
titolo (pag. 6, 41 KB).